Abstract:
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Nell’intento di definire quella, in verità molto frastagliata, linea di confine che separa la welthanschauung del Novecento dalla concezione ottocentesca, incardinata sui principi di una letteratura pseudo-oggettiva, i critici europei indicano come punto di riferimento della modernità il testo di Baudelaire, Al lettore, collocato in apertura di Les fleurs du mal. Il poeta francese rompe la visione idillica e un po’ complice di un autore demiurgo che colloquia manzonianamente con i suoi 25 lettori e propone invece all’ “hypocrite lecteur- mon semblable – mon frère” un rapporto sinceramente conflittuale, un continuo gioco di scherma in cui l’aura si dissolve nell’esperienza dello choc ( per usare una immagine molto efficace di Benjamin). |